2019. Sul quotidiano La Stampa di alcuni giorni fa abbiamo letto un interessante articolo che fornisce un aggiornamento sulla situazione delle colture olearie nel nostro Paese. Di olio ed olive se ne parla troppo poco in generale, anche se l’olio extravergine d’oliva rappresenta uno degli alimenti più utilizzati nella cucina italiana ed è il più rappresentativo della cucina mediterranea.
Nell’ultimo anno la produzione olearia italiana è crollata del 38% (il dato statistico viene fornito da Coldiretti): devastanti gelate lo scorso inverno hanno fortemente danneggiato i raccolti in alcune regioni centro-meridionali, sovrapponendosi all’azione nociva della Xylella (ne abbiamo parlato qui) che sta lentamente avanzando dal Salento verso le terre di Bari. Si sottolinea che la Puglia è al primo posto per produzione olearia italiana e che le criticità sopra descritte incidono in modo proporzionalmente maggiore sul fenomeno negativo complessivo.
A ciò si aggiunge la crescente importazione di olio da altri paesi dell’area mediterranea, Tunisia, Marocco, Grecia, Turchia che destabilizza ulteriormente il mercato interno: le perplessità di tale fenomeno non derivano da idee di autarchia sovranista (che tanto vanno di moda in questo momento) quanto dal fatto che le importazioni riguardano spesso produzioni di bassa qualità, a prezzi insostenibili, commercializzate da multinazionali sotto la copertura di marchi nazionali ceduti all’estero per date parvenza di italianità.
Questo significa che troviamo negli scaffali dei negozi e dei supermercati oli di aziende nazionali probabilmente tagliati con altri di dubbia provenienza e sicuramente non sottoposti ai controlli all’origine che vengo effettuati nel nostro Paese.
Slow Food, ed in particolare la Condotta di Bologna, ispira la propria azione in direzione del tutto diversa, sostiene le piccole aziende e cerca di valorizzare le produzioni che garantiscono qualità e tutela della biodiversità olivicola, al giusto prezzo. Per tale motivo la nostra Associazione sta avviando iniziative per favorire piccoli produttori ed i presidi oleari mediante diffusione nei mercati cittadini, nei ristoranti ed osterie che aderiscono all’Alleanza, ma anche organizzando gruppi d’acquisto e degustazioni di olii d’eccellenza.
Siamo disponibili a fornire notizie ed informazioni su questo ed altri temi legati all’alimentazione al Mercato del Novale in Piazza Carducci la domenica mattina, al Mercato della Salute presso il Policlinico S. Orsola-Malpighi tutti i venerdì, ma anche via mail: info@slowfoodbologna.it e sulla nostra pagina Facebook Slow Food Bologna.
Qui riportiamo l’articolo di Carlo Petrini, Slow Food International