Giugno, 2021. Riprendiamo un po’ le fila del discorso interrotto forzatamente dalla lunga ondata di costrizione sanitaria che ha causato lunghe chiusure delle osterie e dei ristoranti, ma soprattutto ha bloccato i nostri entusiasmi e la fantasia. A distanza di oltre un anno dalle chiusure avvertiamo uno stato di letargo collettivo (non solo economico), una sorta di pigrizia mentale che rende difficoltoso anche solo pensare.
Una buona mangiata può aiutare a risollevare le sorti della nostra esistenza e fornire lo stimolo per un nuovo inizio. Mangiare non è solo sussistenza: è anche pensare, è salute, è corpo e spirito, è cultura. Perciò abbiamo deciso di rimetterci faticosamente in strada con gli opportuni accorgimenti (vaccinati-tamponati) alla ricerca di nuove avventure gastronomiche e siamo arrivati a Ortona nella Trattoria San Domenico.
La costa abruzzese: il fascino è inaspettato
Ci ha sempre affascinati la costa abruzzese: l’azzurro intenso del mare a confronto con le abbaglianti cime innevate del Gran Sasso, ed in mezzo i floridi uliveti aprutini. Ortona è sempre una delle nostre soste preferite, in parte per acquistare il prelibato Cerasuolo che viene prodotto in abbondanza nella campagna circostante, ma anche per la serena atmosfera del luogo e la piacevole passeggiata sulla terrazza che domina il mare ed il porto di Ortona, fino a raggiungere all’antico Castello Aragonese. Proprio davanti a questo monumento è collocata la Trattoria San Domenico, un piccolo ristorante in cui è possibile fare una piacevole sosta gastronomica a base delle specialità di mare della cucina abruzzese.
Il brodetto alla ortonese

Sappiamo che lungo le coste italiane è largamente diffusa la tradizione del brodetto di pesce, con ricette assai varie tra regioni; qui a Ortona abbiamo apprezzato una delle versioni più gustose della ricetta di base, il brodetto alla ortonese, appunto. Il brodetto ortonese è un piatto tipico regionale semplice ma di un valore culturale e gastronomico decisamente rilevante, perché basato sulla qualità e la varietà del pescato locale, nel rispetto delle caratteristiche della cucina di bordo.
Nella Trattoria San Domenico la ricetta è questa. Pomodori fatti a pezzi e ben maturi, sale grosso, pezzi di peperone, prezzemolo, aglio fresco e olio: sono questi i primi ingredienti del brodetto ortonese, che, a differenza di quello vastese o marchigiano, non prevede l’aggiunta dell’aceto. Il denominatore comune di tutte queste zuppe è il ricorso a pesci della tipica tradizione peschereccia ortonese, appartenenti alla cucina povera: seppie, scampetti, cicale e granchi di sabbia, quindi, tracine, scorfanetti, gallinelle e rana pescatrice, qualche triglia, merluzzi, sogliole o meno pregiati cianghettoni.
La sorpresa è nel fondo
Il brodetto che abbiamo gustato presso questa trattoria, pur nella sua semplicità, è senz’altro non meno saporito dei tanti assaggiati in passato, ma con una sorpresa finale. Quante volte, dopo aver svuotato il tegame di portata di tutti i tranci di pesce, rimane sul fondo il gustoso sughetto che solo in parte viene raccolto con una timida scarpetta di pane. Ebbene, in questo locale vige la regola di portare in cucina il tegame e restituirlo pochi minuti più tardi pieno di spaghetti cotti al dente ed impregnati nel medesimo condimento: si tratta di un piacevole sacrificio finale per il quale si sconsiglia di ordinare altre paste asciutte o pietanze prima della degustazione del brodetto.
E per finire…

Resta solo un piccolo spazio per un assaggio dei dolci casarecci quali nevole, parrozzo, crostate miste, da degustare insieme al caffè fatto con la moka.
L’abbinamento al pranzo consigliato è l’ottimo vino pecorino della casa, comunque è disponibile una piccola selezione di buoni vini regionali.
All’uscita dal locale è piacevole ed utile la breve passeggiata lungo la terrazza sul mare per dare un tocco digestivo alla sosta ristoratrice.
Fai cadere il formaggio del tuo sorriso sui maccheroni del mio amore
Ettore Petrolini