Aprile, 2022. Da sempre, conversando nel quartiere, è usuale dire confidenzialmente “quando arrivi al ragno gira a sinistra” oppure “ci vediamo al ragno”, riferendoci a quella piazzetta-giardino corrispondente al crocicchio da cui si diramano via Murri verso il centro e verso via Toscana, Via Marchetti, Via degli Orti e Via Laura Bassi. Anche in autobus viene annunciata la fermata “Ragno”, per scendere nei pressi della storica osteria, presente da circa un secolo.
La trattoria è situata in uno stabile sulla Via Murri, che proseguendo verso l’antica Futa, si dirige verso l’Appennino e Firenze. Anticamente i locali facevano parte di un insieme di fabbricati che costituivano una delle numerose stazioni di posta sulla via che conduce in Toscana e l’osteria era già conosciuta nei primi anni del ‘900. L’attuale gestione risale a pochi anni or sono.
Un luogo storico
Il cuoco e patron racconta che già da ragazzo frequentava il locale, che è stato gestito per una quarantina d’anni circa dalla sig.ra Anna, fino agli anni ‘70 rispettosa custode della tradizione bolognese. Dopo alcuni passaggi di gestione che hanno segnato un temporaneo declino fra gli anni ’80-’90, il locale è risorto grazie alla cura e alla dedizione degli attuali gestori. Il locale è composto di piccole ma confortevoli salette, ordinato, semplice e curato negli arredi; in estate si aggiunge un cortile esterno che consente di cenare all’aperto al riparo del rumore della trafficatissima via Murri.
La cucina tra tradizione e fantasia


La cucina è ispirata alla tipica tradizione bolognese ma con qualche tocco di fantasia (ad esempio olive fritte con ripieno di tortellini, oppure la gramigna con salsiccia rinfrescata dai porri e dai pomodorini freschi). L’attenzione è rivolta alla stagionalità dei prodotti salvo i piatti forti tutto l’anno (tagliatelle, tortellini, polpette, crescentine e carni arrostite). Da non perdere i menù autunnali a base di funghi (porcini freschi preparati in diversi modi) e tartufi. Numerosi i dessert che, oltre a gelati e sorbetti,
comprendono ciambelle e crostate di genuinità casalinga.
Il servizio è semplice ma premuroso e familiare.
La carta dei vini
E’ disponibile una piccola ma curata carta dei vini con prevalenza di etichette emiliano-romagnole; oltre a una buona scelta di liquori della tradizione, vengono servite anche tisane digestive per chi non gradisce gli alcolici.
Quanto abbiamo pagato?
Il conto finale è onesto (vini esclusi) per un pasto completo; col tartufo si sale un poco ma non troppo.
Consideriamo l’Osteria un luogo dove rifugiarsi nelle serate in cui si sente la necessità di qualche coccola al termine di una faticosa giornata oppure dove passare un pranzo domenicale in un clima disteso con la famiglia, qualche amico o collega di lavoro. Anche se siamo nella periferia cittadina, è pur sempre un luogo vivo, che richiama la storia di una Bologna non ancora del tutto dimenticata.