Bellezza imperfetta: questa potrebbe essere la traduzione del nome scelto da Matsushita Masatoshi e Gabriella Biancotto, gestori del ristorante Wabisabi nel centro di Pesaro. La scelta del nome rappresenta la visione estetica del mondo giapponese, che deriva dalla dottrina buddhista. Poggia sulla consapevolezza della transitorietà e dell’imperfezione delle cose, idonea a produrre nel profondo di noi stessi una sensazione di serena malinconia.
Il piccolo locale ha pochi tavoli, arredi di semplice fattura e qualche richiamo nipponico appeso alle pareti. Il cuoco-titolare, Matsushita Masatoshi, con la sua inamovibile fascia intorno al capo, lavora incessante e silenzioso dietro il massiccio banco di legno in fondo alla sala, taglia e prepara i cibi che vengono poi serviti dalla sig.ra Gabriella e dai giovani camerieri.
La location minimale non è certo il punto forte di questo ristorante, ma la qualità dei cibi che troviamo nei piatti, unitamente servizio attento e gentile, fanno la differenza rispetto ai consueti ristoranti di cucina asiatica che abbiamo frequentato e che ormai invadono le nostre città.
Il menu
Il menu prevede i classici sushi e sashimi confezionati con tagli di pesce fresco che segue la stagionalità; ottimi sapori e freschezze, in abbinamento con verdure croccanti. Da non perdere il sushi con l’anguilla cotta ed essiccata al suo interno.
Particolarmente curiosa e gustosa è la carrellata di antipasti freddi (zensal) proposti: Edamame, fagioli di soia serviti nel baccello dopo essere stati sbollentati e leggermente salati; Sunomono, costituito da tranci di pesce e verdure marinati in una miscela di aceto, miele o zucchero, salsa di soia; Wakame, alga bruna condita con aceto di riso e salsa di soia unite a rape bianche e cetrioli croccanti; Shake Nanban, salmone fritto e marinato in aceto di riso, con carote e cipolla, che ricorda vagamente il saor; Kimutako, polipo cotto e servito con cetriolo unito a salsa piccante.






Altrettanto interessanti sono i piatti caldi: profumata Zuppa di Miso, preparato con brodo dashi mescolato a pasta di soia fermentata; Teriyaki, pollo o pesce conditi con un intingolo a base di sakè , salsa di soia e zucchero cucinati in padella fino a raggiungere una consistenza cremosa; Shogayaki, branzino
grigliato con zenzero, oppure nella versione più tradizionale con maiale cotto in padella.
Infine abbiamo apprezzato la tempura con gamberi o verdura, gustosa e croccante come difficilmente se ne assaggiano nei locali di questo genere.
Fra i dolci consigliamo senz’altro i gelati, i quali, oltre ad offrire il gusto intenso del tè verde e del sesamo nero, puliscono felicemente il palato al termine del pasto.
Dolci e bevande
Tra le bevande sono disponibili alcune birre nipponiche ed alcune etichette di vino nazionale. Noi preferiamo abbinare un buon sake secco e fresco, che viene servito nei tradizionali piccoli bicchieri di legno a base quadrangolare.
Ormai da tempo siamo convertiti alla cucina nipponica e Wabisabi non finisce di stupirci. La citta di Pesaro, piccolo gioiello marchigiano, è la giusta cornice per una delle nostre battute culinarie preferite nel mondo della gastronomia.
Non mangio mai ostriche. Il cibo mi piace morto. Non malato, né ferito, morto.
Woody Allen