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Il metodo Zara applicato al cibo

Pennabilli, 17 ottobre 2022, di Marina Kovari – Comitato di Condotta di Slow Food Bologna.

Sono stata intervistata da Maria Fioretti, di OrticaLab durante la tappa di Itacà – Festival del Turismo responsabile dedicata al Parco Sasso Simone e Simoncello.

Orticalab è una testata giornalistica che nasce in Irpinia, nel Mezzogiorno lato interno, con l’ambizione di (leggiamo dal loro sito) “percorrere la strada della complessità, di sfidare i luoghi comuni, di mettere in relazione i fatti per andare oltre la contingenza, di indicare rotte inesplorate, di perseguire il conflitto con le armi dell’eresia, di raccontare miserie e ricchezze di questo Sud interno, di queste terre dell’osso, scrigno di storia e cultura, di bellezza e sapori, depositarie di un futuro al quale abbiamo colpevolmente voltato le spalle, per troppi decenni, rifugiandoci nella comodità della resa, nella rinunzia della nostra stessa identità.”

Con queste premesse e date le mie origini napoletane non potevo rifiutare il loro invito a riflettere sul cibo culturale, antropologico, mistico e mitico che accompagna la nostra chiocciola di Slow Food, alle prese con la contemporaneità, la velocità e le costanti pressioni sulla nostra memoria gustativa.

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Foto di Paolo Bendandi.