2021. Il 5 febbraio è la Giornata Nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare. Come Slow Food ci siamo impegnati fin dall’inizio del nostro cammino associativo a contrastare quello che riteniamo un vero delitto contro la natura. Perché?
Perché sono impressionanti i numeri di tale spreco, sui quali aleggia lo spettro della fame: ogni anno, nel mondo, si gettano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo. Detto in altre parole: 1/3 della produzione mondiale finisce nella pattumiera mentre 690 milioni di persone ne soffrono la carenza. Come è possibile?
In Italia facciamo la nostra parte da spreconi: il Rapporto Waste Watcher 2020 ha calcolato che lo spreco di cibo a livello domestico vale 4,9 euro a nucleo familiare, per un totale di circa 6,5 miliardi di euro complessivi e un costo nazionale di circa 10 miliardi di euro includendo gli sprechi di filiera produzione/distribuzione.
Il lockdown ci ha fatto tirare un sospiro di sollievo: abbiamo sprecato nel 2020 “solo” 27 chilogrammi di cibo a testa, circa 529 grammi a settimana, l’11,78% in meno rispetto al 2019.
Mentre noi accumuliamo rifiuti alimentari e relativo packaging nelle discariche, l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite calcola che 690 milioni di persone soffrono la fame nel mondo. Dopo un calo registrato per alcuni decenni, nel 2014 la fame cronica ha lentamente ripreso ad aumentare fino ai giorni nostri, crescendo di pari passo con la popolazione globale.
Cosa ci siamo messi in testa di fare (e tu puoi farne parte!)
Tutti insieme possiamo contribuire a una svolta culturale per la riduzione dello spreco alimentare a partire dalle nostre case. Come Slow Food Bologna abbiamo individuato una strategia lungimirante (una food policy) che tra gli obiettivi si pone proprio quello di ridurre lo spreco di cibo attraverso un’attenta economia circolare che passa per i mercati di produttori locali, l’educazione, una spesa consapevole.
Perché abbiamo lanciato una food policy?
Nel 2020 abbiamo lanciato la food policy Nutrire Bologna 2030. Perché i tempi sono maturi: vogliamo puntare l’attenzione sulla partecipazione civica e sull’educazione per l’adozione di comportamenti virtuosi. Non possiamo più aspettare: è giunto il momento di riscoprire il reale valore del cibo, di approfondire il nostro legame etico con i frutti della terra, di comprendere gli impatti sulla salute e sull’ecosistema.
Se non lo faccio quali sono le conseguenze?
Le nostre cattive abitudini unite all’insicurezza alimentare producono malnutrizione in tutte le sue forme, favoriscono carenze di micronutrienti e sovrappeso. Ricordate i 690 milioni che soffrono la fame? Sull’altra faccia della medaglia ci sono 150 milioni di bambini obesi nel mondo, che crescono a un tasso del 60% annuo.
Voglio evitare di sprecare cibo: da dove inizio?
Lo spreco quotidiano del cibo è quello che più ci tocca da vicino, si annida nelle nostre cucine: fare la spesa in modo sbagliato è la prima causa! Il passo più semplice è quello di fare dunque una spesa intelligente. Prima di andare nel negozio di fiducia oppure in uno dei nostri mercati:
1. verifica quali alimenti sono terminati e quali realmente necessari: fai una lista, come quella che probabilmente faceva la tua mamma!
2. evita di approfittare troppo delle offerte speciali e chiediti se davvero riusciresti a consumare i prodotti acquistati (soprattutto se freschi)
3. utilizza in modo strategico frigorifero, congelatore e sottovuoto che possono aumentare la durata del cibo se conservato bene
4. riscopri la cucina degli avanzi come tutti i più grandi chef del mondo!
5. se hai la possibilità di un po’ di spazio sul balcone o in giardino, impara a usare gli scarti per il compostaggio con una compostiera!
Puoi anche contribuire alla lotta allo spreco unendoti alla campagna di sensibilizzazione lanciata da Slow Food Youth Network Italia in collaborazione con la Rete Zero Waste per richiamare all’azione tutti, ma proprio tutti e dare il giusto valore al cibo, alla sua produzione e al consumo.