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18 giugno: Giornata internazionale per la gastronomia sostenibile

Domenica 18 giugno è la Giornata internazionale per la gastronomia sostenibile: la nostra condotta aderisce all’evento internazionale, sotto il segno della food policy Nutrire Bologna 2030 che abbiamo consegnato alla città. Sono 5 linee di indirizzo strategico per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di promuovere sistemi agroalimentari indirizzati al rispetto dell’ambiente; per adottare uno stile di vita e di consumo/produzione più sano, inclusivo, resiliente.

Leggi qui Nutrire Bologna 2030

Vieni a festeggiare con noi al Mercato del Novale, dalle ore 8.30 alle 13.00 con alcuni ospiti d’eccezione: i produttori della comunità Slow Food dell’Appennino Reggiano!

L’ONU e la Giornata internazionale per la gastronomia sostenibile

La celebrazione dedicata alla gastronomia che fa bene al pianeta è una ricorrenza istituita nel 2016 dalle Nazioni Unite con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle problematiche ambientali legate al modo in cui mangiamo. Le produzioni ed i consumi di cibo non sono un’eccezione alla tendenza generale legata allo sfruttamento di risorse naturali e stanno alterando l’equilibrio sociale e naturale, sia localmente che a livello internazionale. Pochi ma significativi dati ci danno l’idea del problema:

  • il 33% delle emissioni di gas serra derivano da produzioni alimentari, specialmente da agricoltura industriale e allevamenti intensivi
  • il 17% della produzione mondiale di cibo/anno viene buttato/sprecato
  • ogni anno nel mondo vengono sprecati 1,3 miliardi di tonnellate di cibo ancora commestibile, circa 4 volte la quantità necessaria a sfamare gli 870 milioni di affamati nel mondo (dato FAO)


Il sistema è molto complesso ma in generale si riscontra una cattiva gestione delle filiere agroalimentari che per massimizzare i profitti utilizzano tantissima chimica e producono sprechi (pensiamo alla Grande Distribuzione Organizzata). Ma dobbiamo considerare anche le cattive abitudini fra le mura domestiche e a certe offerte della ristorazione.

Qual è la gastronomia buona e sostenibile?

Per noi è sicuramente quella che pone l’attenzione sulla provenienza delle materie prime, privilegiando i prodotti locali e la stagionalità, nonchè pratiche e tecniche agricole rigenerative e non estrattive. Quella che utilizza coltivazioni biologiche, senza pesticidi, antibiotici, ormoni. Così come gli allevamenti che – ben lontani dal modello intensivo – si preoccupano del benessere degli animali e sono in equilibrio dinamico con l’ecosistema. Quella che considera trasporti e logistica efficienti. Quella che tiene conto delle tradizioni culinarie ma anche delle evoluzioni dovute a strategie di adattamento per la cura dei territori di produzione.

Cosa possiamo fare per la gastronomia sostenibile?

Ecco 5 semplici regole che ognuno di noi può adottare per dare un contributo alla sostenibilità alimentare. Sono i valori guida che ispirano la nostra associazione, le nostre comunità:

  1. Acquistare prodotti locali e di stagione. È la base dell’economia sociale che trattiene la ricchezza sul territorio ed evita la finanziarizzazione del lavoro, eliminando costosi mediatori e riducendo le emissioni di CO2 generate dal trasporto a lunga distanza
  2. Pianificare i menù. Stabilire cosa mangiare durante la settimana, in anticipo e controllare le date di scadenza aiuta ad organizzare la spesa e a ridurre lo spreco alimentare
  3. Risparmiare l’acqua. È imprescindibile non sprecarla e non contaminarla durante la cottura e la pulizia. Lavare la verdura e poi innaffiare le piante, non lasciare scorrere i rubinetti a vuoto, utilizzare l’acqua di cottura per lavare i piatti
  4. Eliminare l’uso della plastica. È importante dare la priorità a prodotti senza imballaggi e, nel caso questo non sia possibile, riciclarla correttamente
  5. Introdurre prodotti biologici ed ecologici in dispensa. I prodotti certificati biologici o con il logo dell’UE rappresentano una buona scelta per la sostenibilità ambientale. Sono privi di residui tossici dei pesticidi, antibiotici o fertilizzanti