fbpx Sostenibilità: è ancora di moda? – Slow Food Bologna

Sostenibilità: è ancora di moda? – Slow Food Bologna

Qualche anno fa sono entrate nel nostro vocabolario quotidiano le parole sostenibile e sostenibilità. Applicate un po’ ovunque e talvolta anche a casaccio, rileviamo come esse circolino nell’agenda politica come nelle chat con gli amici: tutti difendono un agire sostenibile e dichiarano di praticare la sostenibilità. Che sia frutto di una sensibilizzazione di massa? Ci piace pensarla così, visto che noi di Slow Food abbiamo spento circa 30 candeline ragionando su questi temi e forse in qualche modo – nella nostra nicchia – ne siamo stati degli divulgatori!

Il cibo sostenibile fa tendenza

Anche il cibo sostenibile fa tendenza. Possiamo dire che è un trend del momento: ricerchiamo cibi sostenibili e siamo disposti a pagarli in sovrapprezzo. Anche se poi, se davvero sapessimo come si compone il prezzo di un prodotto biologico scopriremmo che non è vero che “costa di più”. Semplicemente contiene tutte le voci buone pulite e giuste che occorre pagare affinchè siano frutto di un’economia equa, di prossimità, che generi benessere per tutti.

Nel nome della sostenibilità abbiamo imparato a fare la raccolta differenziata, a usare meno plastica soprattutto se monouso; a prendere la bicicletta un giorno in più e a regolare i consumi elettrici. Insomma: ci stiamo provando!

Sfruttando questa accresciuta consapevolezza ambientale, subiamo anche martellanti messaggi pubblicitari che ci decantano la sostenibilità. Per rendere appetibile gli ultimi prodotti sul mercato, dalle acque minerali alle bibite in bottiglia, dai biscotti alle polpette surgelate, dai telefonini alle automobili, ai climatizzatori.

Vi è una domanda di prodotti che ci fanno sentire bene con l’ambiente e attenuano il nostro smodato consumismo. Il mercato risponde inondandoci di prodotti ecologici, biologici, ecosostenibili, integrali, naturali, certificati, ecocompatibili, green, eco-friendly, plastic-free e così via.

Ma quando discorriamo di prodotti e sostenibilità sappiamo veramente di cosa stiamo parlando? Sappiamo distinguere un’azione veramente a basso impatto ambientale da un messaggio ingannevole? Eh già, perché improvvisamente le aziende, non solo quelle produttrici di cibo, ma anche quelle della cosmetica, dell’abbigliamento, dell’edilizia, dell’arredamento si sono accorte dell’aumentata sensibilità al pianeta e sono diventate più attente ad andare incontro a questo nuovo sentire collettivo.

L’Agenda 2030 e i 17 SDGs

Dal 1987 a oggi, il concetto di sostenibilità è cambiato ed è stato negoziato con significati e usi diversi. La maggioranza delle persone lo associa al concetto di ecologia e difesa dell’ambiente. E’ vero ma deve essere considerato più ampio e globale, perché riconducibile anche ai significati economico e sociale.

I tre aspetti sono da considerarsi inscindibili fra loro in un rapporto sinergico e sistemico: combinati tra loro in diversa misura, vengono impiegati per giungere a una definizione di progresso e di benessere che superi le tradizionali categorie del mercato e della crescita economica basate sul Prodotto Interno Lordo (Pil).

In definitiva, riprendendo le parole del Rapporto Bruntland – Il futuro di noi tutti che è considerato il primo capitolo di una nuova era, la sostenibilità persegue gli obiettivi del benessere ambientale, sociale ed economico nella prospettiva di lasciare alle generazioni future una qualità della vita almeno non inferiore a quella attuale. Da allora, Conferenza dopo Conferenza, i capi di Stato hanno adottato la sostenibilità come uno degli obiettivi più importanti dell’agenda politica internazionale.

Clicca qui per ripercorrere le tappe fondamentali.

Nel settembre 2015 i Governi di 193 Paesi membri dell’ONU hanno sottoscritto l’Agenda 2030 individuando 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile – Sustainable Development Goals (SDGs) e 169 sotto-obiettivi: un ambizioso programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità, nel quale tutti si sono impegnati a raggiungere il traguardo entro il prossimo decennio.

Un piano di azione per il futuro dell’umanità

Il documento condivide obiettivi comuni su questioni cruciali come la lotta alla fame ed alla povertà, ma anche acqua ed energia pulite, eliminazione delle disuguaglianze, consumo e produzioni responsabili, il contrasto al cambiamento climatico, protezione dell’ecosistema terrestre, pace e giustizia per tutti.

L’Agenda 2030 è un piano d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. L’idea alla base è quella di costruire la pace universale e una maggiore libertà per tutti i popoli. Come? Attraverso la sconfitta della povertà in tutte le sue forme e dimensioni, compresa quella estrema.

Siamo decisi a liberare l’umanità dalla tirannia della povertà e a mettere in sicurezza il nostro pianeta. Siamo determinati a compiere quei passi coraggiosi e trasformativi verso la resilienza, senza lasciare indietro nessuno.

Per saperne di più

Ci sono diversi libri che abbiamo letto per avere qualche idea più chiara rispetto al tema della sostenibilità. Alcuni ci hanno davvero emozionato, per esempio:

  • Sviluppo sostenibile. Origini, teoria e pratica, di Francesco La Camera (2005)
  • Che cos’è lo sviluppo sostenibile? Le basi scientifiche della sostenibilità e il guasto del pensiero unico, di Tiezzi e Marchettini (1999)
  • Pensare per sistemi. Interpretare il presente, orientare il futuro verso uno sviluppo sostenibile, di Donella H. Meadows , Stefano Armenia, e al. (2019)
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La Condotta di Bologna è attiva dal 2005 ed è la custode del movimento Slow Food all’ombra delle due torri.


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