fbpx La Cucina Letteraria è stata un piccolo successo! – Slow Food Bologna

La Cucina Letteraria è stata un piccolo successo! – Slow Food Bologna

Si è conclusa la Cucina Letteraria Edizione 2023, la nostra rassegna culturale organizzata in collaborazione con il Museo Civico del Risorgimento e con il Museo Casa Carducci. E con il supporto dei produttori del Mercato del Novale e di Pasto Nomade.

Un breve consuntivo: ecco com’è andata

Slow Food è un’Associazione internazionale che osserva ed interpreta il mondo sotto la lente d’ingrandimento del cibo e della gastronomia, in tutti gli aspetti sociali, economici, sanitari e culturali. La condotta bolognese opera per realizzare un’alleanza fra cittadinanza ed agricoltori, allevatori, pastori, fornai, pasticcieri, cuochi, ristoratori del territorio, quindi creare conoscenza reciproca, cultura del cibo, ma anche socialità e rapporti amichevoli.

La Rassegna della Cucina Letteraria ha l’obiettivo di promuovere e diffondere la cultura alimentare partendo dalla rilettura degli autori della tradizione letteraria. Approfondire gli aspetti gastronomici e le abitudini alimentari dei personaggi storici e dei letterati, consente di meglio comprendere, tra passato e presente, la realtà attuale. Gli eventi e le conferenze hanno trovato attuazione in concomitanza al Mercato del Novale la domenica mattina: a partire dalla rilettura della storia e della letteratura è stato possibile ampliare la discussione sulla cultura del cibo, ma anche sui temi dell’ecologia e della difesa dell’ambiente; gli assaggi dei prodotti del Mercato al termine delle conferenze hanno rafforzato il legame culturale fra cittadinanza e le produzioni alimentari di prossimità.

Il primo evento: La botte si è desta. Vino e Risorgimento!

Nel corso del primo evento, Piergiacomo Petrioli, storico dell’arte, ha analizzato il legame tra alcune grandi personalità risorgimentali dell’Italia unita, Camillo Benso di Cavour e Bettino Ricasoli, ed i vini destinati ad essere celebrati come eccellenze italiane nel mondo. Essi hanno gettato le basi per le produzioni enologiche moderne di vini Barolo e Chianti.

Il secondo evento: Pinocchio a tavola

Nel corso del secondo evento, Fabrizio Trallori, docente di Storia del Paesaggio e divulgatore di storia della gastronomia e del territorio fiorentino, ha proposto un viaggio nella cucina fiorentina del periodo Risorgimentale prendendo come guida Collodi, volontario prima nel corpo di spedizione toscano alla battaglia di Curtatone e Montanara, poi nella Seconda guerra d’indipendenza. Collodi ci permette di entrare, attraverso la gastronomia, nella realtà italiana di quella parte del Risorgimento, a tavola con le famiglie operaie e contadine, con gli studenti e gli intellettuali, ai tavoli di caffé e trattorie in cui prendevano corpo, tra vivaci discussioni animate da un bicchiere di vino, le idee e le visioni di un’Italia che si stava formando. Inoltre si cominciavano a confrontare le diversità gastronomiche tra le varie parti della Penisola, quelle diversità che, entro la fine del secolo, avrebbero portato alla determinazione di quella che oggi chiamiamo genericamente cucina regionale.

Il terzo evento: Napoleone amava il cibo slow o fast?

Antonella Bonora, la nostra fiduciaria, ha ripercorso le fasi della vita di Napoleone Bonaparte fino l’esilio a Sant’Elena per scoprire le sue inclinazioni gastronomiche, le sue abitudini alimentari la sua visione della tavola. La vita coniugale con Maria Luigia d’Austria fece convivere due concetti opposti di tavola e cucina, mettendo in luce le ricette che diventeranno poi piatti emblematici delle cucine regionali italiane.

Il quarto evento: Carducci e Bologna

Simonetta Santucci (Direttrice del Museo Casa Carducci) e Nicolò de Trizio (Comitato di Condotta), hanno rievocato la figura del grande poeta e del suo rapporto con la città di Bologna. E’ risaputo che Carducci fosse un buongustaio. Sono storicamente note le riunioni a tavola in cui il poeta si intratteneva con gli amici discutendo e recitando poesie. La poesia è vita e Carducci viveva pienamente la sua arte, ritrovandola nelle riunioni gastronomiche in Toscana ma anche nelle fiaschetterie bolognesi. Il piacere di stare in compagnia era l’elemento trainante, perché è sì importante quello che si mangia, ma ancor più importanti sono l’amicizia e la convivialità.

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La Condotta di Bologna è attiva dal 2005 ed è la custode del movimento Slow Food all’ombra delle due torri.


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