Il nostro Progetto LocAL Navelli alla Corticella di Bologna volge al termine. Ma il sogno che abbiamo coltivato fin dal primo giorno in cui abbiamo inaugurato il nostro mercato contadino all’ex Dazio, al Navile continua: portare la chiocciola dove nessuno se l’aspetta. Dove è difficile trovarla e per questo con la giusta lentezza, può fare la differenza. Per sostenere questo sogno, ci siamo dotati di una strategia di ampio respiro: una food policy, per far respirare la città accanto alla campagna, per restituire al “vuoto” del campo la dignità di “necessario” al pari del “pieno”, che anche a Bologna significa “consumo di suolo”.
La nostra prima volta al Bilancio Partecipativo
Grazie al Bilancio Partecipativo del 2020 abbiamo avuto la possibilità di condividere questa visione con il Quartiere Navile e le sue associazioni, con le istituzioni e le realtà informali che lo popolano. Abbiamo seguito gli incontri pubblici, partecipato con entusiasmo ai laboratori di co-progettazione e infine presentato un’idea nell’ambito della priorità Economia locale.
Nasce così il progetto LocAL Navelli, con il quale abbiamo intrapreso il primo passo nella direzione di Nutrire Bologna 2030, la food policy che dedichiamo alla città di Bologna.
Con LocAL Navelli vorremmo che la zona Corticella diventasse un territorio vivace in grado di attrarre artigiani, commercianti, il terzo settore, nuovi cittadini per scrivere il capitolo dedicato alla rinascita. Vogliamo raccontare Corticella da un punto di vista più gustoso e attrattivo, predisponendo il terreno alle chiocciole che arriveranno. Gli obiettivi che ci hanno guidato come una stella polare sono:
- valorizzare il commercio di prossimità, i prodotti artigianali e locali, con particolare attenzione alle produzioni agroalimentari
- sostenere la storia gastronomica locale, la ristorazione e le tradizioni culinarie
- promuovere l’imprenditoria innovativa come strumento a sostegno dell’economia locale, sostenibile e circolare
LocAL Navelli come leva per innescare un cambiamento di sistema
Con LocAL Navelli abbiamo agito su diverse leve affinchè inneschino un cambiamento positivo prima di tutto sociale e poi economico:
- l’Istituto d’Istruzione Superiore Arrigo Serpieri è diventato un luogo di innovazione rurale attraverso un percorso formativo interdisciplinare, che accoglie tra le altre l’agroecologia e l’economia dell’innovazione
- il Mercato Ex Dazio è diventato un luogo di commercio sociale, di cultura e di ascolto con una nuova veste e nuovi strumenti di comunicazione e diffusione
- il territorio della Corticella è diventata un percorso gastronomico diffuso attraverso una guida e un itinerario turistico
La Guida storico-gastronomica della Corticella
Nel realizzare LocAL Navelli e i suoi contenuti siamo diventati parte della comunità: per scrivere la Guida storico-gastronomica della Corticella abbiamo accolto le ricette che ci sono giunte attraverso i canali più inconsueti, abbiamo conosciuto i ristoratori uno a uno, abbiamo studiato sui libri antichi della Biblioteca e abbiamo intervistato cittadini e storici dal vivo, assaporando l’armonia della tradizione orale. Abbiamo ascoltato le storie di Stefano Gardini e Mauro Trigari, raccolto le testimonianze di tanti cittadini delle associazioni di volontariato. Il Mercato Ex Dazio è di fatto diventato un appuntamento ricorrente, dove lo scambio avviene tra vicini di casa, amici, associati. Un patto sociale che si rinsalda ogni settimana, tra i sorrisi e i piccoli eventi che lo allietano.
Un Hub di innovazione rurale all’Istituto Serpieri di Bologna
Insieme all’Istituto Arrigo Serpieri abbiamo immaginato le aziende agricole del futuro ideando il primo HUB per l’Innovazione Rurale slow: un’esperienza educativa sull’innovazione sociale e rurale, dove conoscenze all’avanguardia, metodologie didattiche ispirate al design thinking e casi di studio raccontati dai protagonisti si sono mescolati per comprendere e disegnare le aziende agricole che verranno. Il percorso si è concluso con un ideathon, un vero e proprio contest di idee! Accogliendo le opportunità offerte dalle tecnologie, docenti da Venezia, Parma, Genova si sono sincronizzati con esperti e narratori rurali degli Appennini bolognesi in un percorso ibrido che ha alternato lezioni in presenza e online. Approcci di learning-by-doing e hands-on hanno sostanziato storie di successo e contenuti d’attualità. Esercizi e lavori di gruppo hanno tradotto le metodologie del visual learning, del sistemic approach, del design thinking e del Transitions hub.