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Pinocchio a tavola – Slow Food Bologna

Carlo Lorenzini (Collodi) e la cucina del Risorgimento da Curtatone e Montanara fino a Firenze Capitale

26 marzo 2023. Seconda conferenza della nostra Rassegna La Cucina Letteraria che si ispira alla celeberrima cena del Gatto e la Volpe presso l’Osteria del Gambero Rosso nel Pinocchio di Collodi.

Un viaggio nella gastronomia fiorentina del periodo Risorgimentale con una guida d’eccezione: Carlo Lorenzini, in arte Collodi. Volontario prima nel corpo di spedizione toscano alla battaglia di Curtatone e Montanara, poi, nella Seconda guerra d’indipendenza, di nuovo volontario nel reggimento dei Cavalleggeri di Novara.
Tornato a Firenze, Collodi vive gli ultimi anni del Granducato lorenese e la breve parentesi di Firenze Capitale, di cui ci lascia una bella e vivace decrizione in “Occhi e Nasi”, raccolta di aneddoti legati a luoghi e personaggi di una Firenze che stava scomparendo. Frequentatore assiduo di quel covo di cultura, mazziniano e repubblicano (insieme ai macchiaioli guidati da Giovanni Fattori e Telemaco Signorini) che fu il Caffé Michelangiolo a Firenze, Collodi nel menù consumato dal Gatto e la Volpe all’Osteria del Gambero Rosso ripropone le pietanze tipiche della cucina fiorentina della seconda metà dell’Ottocento.

Pietanze di cui troviamo traccia anche nella “Guida pratica e popolare di Firenze” edita a Torino nel 1865, “ad uso specialmente degl’Impiegati, dei Negozianti, delle Madri di Famiglie, e di tutti coloro i quali stanno per trasferirvisi” (Torino, 1865).
Non mancano i commenti “salaci” contro usi e costumi piemontesi (e della Guida, non si manca di far notare ai piemontesi come i costumi fiorentini siano assai diversi da quelli in uso tardizionale sulle rive del Po), ma al di là dell’aneddotica, Collodi ci permette di entrare, attraverso la gastronomia, nella realtà italiana di una parte popolare del Risorgimento. A tavola con le famiglie operaie e quelle contadine, con gli studenti e gli intellettuali, ai tavoli di caffé e trattorie in cui prendevano corpo, tra vivaci discussione spesso animate da un bicchiere di vino, le idee e le visioni di un’Italia che si stava formando. Tra speranze deluse e pragmatismo cavouriano, emerge un’Italia in gestazione in cui, lentamente, tanto per restare in ambito gastronomico, si cominciavano a confrontare le diversità gastronomiche della Penisola. Quelle diversità cheporteranno alla determinazione di quella che oggi chiamiamo genericamente cucina regionale.

Al termine del racconto abbiamo ospitato Riccardo Pazzaglia, portavoce di una tradizione secolare di maestri burattinai bolognesi, che ci ha illustrato la mostra “Teste di legno a Carnevale” all’interno del Museo Civico del Risorgimento.

La conferenza, tenuta dal Prof. Fabrizio Trallori, docente di Storia del Paesaggio e divulgatore di storia della gastronomia e del territorio fiorentino, si è conclusa con un aperitivo a base di Mortadella Lyon (Presidio Slow Food – Azienda Negrini), formaggio di capra dell’Azienda Valbona, pane dell’Azienda Agricola Ferraroni (nostri favolosi produttori). Il tutto accompagnato da un bicchiere di vino dei Colli Bolognesi: Pignoletto Superiore Classico Docg 2021. Per l’occasione sono stati preparati e offerti i bastoncelli croccanti, variazione alla ricetta n° 570 di Pellegrino Artusi, con farina di castagne dell’Appennino Bolognese.

La Rassegna: la Cucina Letteraria

La conferenza fa parte della nostra rassegna rassegna domenicale, La Cucina Letteraria. Per saperne di più e soprattutto per partecipare, clicca qui.

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